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La punizione del giovane Ian

Quando torna a Lallybroch, il giovane Ian deve fare i conti con dei genitori furibondi. E non a torto: il ragazzo è scappato di casa, ha attraversato mezza Scozia da solo fino a Edimburgo, e lasciando in pena i suoi genitori si è presentato dallo zio Jamie con tutta l’intenzione di vivere e lavorare al suo fianco, come Fergus.

Solo che naturalmente Fergus ha 30 anni, è orfano e non deve render conto a nessuno; mentre Ian non è che un adolescente (l’età precisa è intorno ai 14 anni, sia nel libro sia nella serie, anche se nella serie a un certo punto lui dichiara a Claire di averne 16) e a casa ha una madre mastino, Jenny, che certo non è propensa a lasciar correre una insubordinazione di tale portata. Così, quando Ian rientra a Lallybroch con Claire e Jamie, vi è un momento di resa dei conti. E poiché Jamie fa presente di averlo considerato e protetto come un figlio nel suo periodo a Edimburgo, Jenny e suo marito, Ian senior, colgono la palla al balzo e gli affidano l’esecuzione della punizione, che consiste guarda un po’ in una serie di cinghiate sul sedere. Una punizione corporale ben dolorosa, e sopratutto ”da bambini”, dunque ancor più umiliante per Ian che a quel punto (complice anche la recente perdita della verginità) si sente ormai un adulto. Nel libro Jamie obbedisce, infligge le cinghiate al nipote, poi a sorpresa gli mette in mano la cinghia e gli ordina di batterlo a sua volta (di nuovo sul sedere!). In questo modo Jamie vuole ammettere la sua parte di colpa nella faccenda, e sopratutto vuole impartire a Ian una lezione, affinché capisca che ogni azione ha conseguenze. In realtà, nel libro la colpa di Jamie è inizialmente davvero molto modesta: lui non ha mai coinvolto il nipote fuggito di casa nelle attività di contrabbando di liquori a Edimburgo, e i suoi errori sono stati solo quello di offrirgli ospitalità permettendogli di dormire nel magazzino della tipografia, e quello di non darne notizia a Ian senior, arrivato a Edimburgo e preoccupatissimo per il figlio scomparso. È vero però che, in una scena che la trasposizione televisiva ha lasciato fuori, in effetti anche il giovane Ian viene coinvolto in un’attività di contrabbando; ma è a dire il vero qualcosa che accade quasi inevitabilmente, e Jamie cerca di tenere Ian quanto più possibile ai margini dell’azione.

In ogni caso, il rientro a Lallybroch nel libro prevede la scena della doppia cinghiata. E nella serie? La serie opta per una variante della punizione, che risulta davvero convincente. Quando Ian senior porge a Jamie la cinghia, chiedendogli di punire lui stesso il nipote, Jamie rilancia proponendo una punizione alternativa: non corporale, ma ugualmente educativa. Così il giovane Ian si ritrova a dover produrre dischi di letame: una attività sgradevolissima, “da bambini”, che lo umilia. In questo modo il personaggio di Jamie, nella versione televisiva, dimostra di aver serbato nel cuore l’insegnamento appreso un quarto di secolo prima proprio dall’interazione con Claire. Poco dopo il loro matrimonio, infatti, il tema delle punizioni corporali e del diritto del marito di “educare” la moglie a cinghiate era emerso in maniera piuttosto viviva tra Claire e Jamie, e lui aveva capito che con lei non avrebbe potuto farlo. Nella serie fa un passo in più: capisce che non solo non è giusto punire la propria moglie a cinghiate, ma che le cinghiate di per sé non sono un efficace metodo educativo. Una curiosità: in realtà, la scelta di far “commutare la pena” non è stata dettata da una volontà degli sceneggiatori di mettere in scena un Jamie più moderno, meno convinto del valore educativo delle punizioni corporali. La ragione è in effetti più prosaica. In una serie tv le puntate non vengono girate in ordine cronologico; in particolare, l'episodio che vede il ritorno di Jamie e Claire con il giovane Ian a Lallybroch è l’ottavo della terza stagione, ma è stato uno dei primissimi ad essere girati. A quell’epoca si pensava che nella terza puntata (quella ambientata nel carcere di Ardsmuir) sarebbe stata inclusa nel copione la scena descritta da Diana Gabaldon in Voyager in cui Jamie viene fustigato, su ordine di Lord John, come punizione per aver detenuto un lembo di tessuto tartan, contravvenendo alla legge. Gli sceneggiatori volevano evitare di esagerare, con due scene di frustate a distanza di soli cinque episodi una dall’altra. Poi però, nei successivi rimaneggiamenti del copione della terza puntata, quella scena è stata alla fine tagliata, non è nemmeno mai stata girata. Ma ormai la ottava puntata era già stata chiusa, e non c’era modo di modificarla per re-includere le cinghiate – dunque la scena della punizione del giovane Ian è rimasta ”edulcorata”. Meglio così. © insideoutlander

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