Gli appassionati di lunga data di Outlander, quelli che hanno letto i libri (magari anche più volte), lo sanno: il terzo romanzo contiene un colpo di scena che getta una luce completamente diversa su uno dei personaggi fino a quel momento più amati della saga. Il colpo di scena è il secondo matrimonio di Jamie. Il personaggio che esce dai binari, suscitando emozioni contrastanti, è la sorella di lui, Jenny. In rapida successione i lettori vengono a scoprire che a) Jenny ha orchestrato, due anni prima, tutta una serie di manovre volte a trovare una moglie al fratello tornato dopo gli anni di prigionia e di servizio presso i Dunsany; b) che la scelta di Jenny si è focalizzata su una vedova con due figlie, capace di fornire a Jamie non solo i servigi di una moglie ma anche il calore di una famiglia; c) che tale vedova risponde ahinoi al nome di Laoghaire MacKenzie; d) che Jenny vede come il fumo negli occhi il ritorno di Claire; e) che è furiosamente arrabbiata con Claire per non aver mai dato notizie di sé nei vent’anni dopo Culloden; f) che sembra non importarle assolutamente nulla del fatto che Jamie è raggiante, il ritratto della felicità per il ritorno della moglie scomparsa; g) che deliberatamente, accortasi che Jamie non ha ancora confessato a Claire del suo secondo matrimonio, manda a chiamare la seconda moglie, con il risultato che h) quando Laoghaire arriva a Lallybroch e sorprende Jamie a letto con Claire, è perché la soffiata le è arrivata direttamente da Jenny, la quale Jenny i) ha fatto arrivare Laoghaire con l’espresso obiettivo di scatenare l’inferno e indurre Claire a tornarsene da dove è venuta, perché l) Jenny teme che se Claire resta, lei e Jamie finiranno per allontanarsi dalla Scozia, e non stare più vicini alla famiglia.
Per tutto questo Jenny è, nel libro, una egoista di dimensioni plateali. L’unica cosa che considera è sè stessa: il suo rancore, i suoi programmi per il futuro. Jenny se ne infischia bellamente della felicità del fratello: sa che il matrimonio con Laoghaire non ha mai funzionato, che è stato uno sbaglio, che è finito ancor prima di cominciare; eppure testardamente agisce al fine di mandar via Claire e obbligare Jamie a restare, almeno formalmente, con la moglie che lei ha scelto per lui – e se lui non è contento così, peggio per lui. Quando arriva a quelle pagine di Voyager (nella versione italiana questa parte si trova nel primo tomo, “Il cerchio di pietre”), la maggior parte dei lettori prova una vampata di indignazione per quel che fa Jenny, per come tratta Claire, per come osteggia il suo ritorno nella vita di Jamie. Certo c’è chi la giustifica, chi pensa che abbia ragione ad arrabbiarsi con Claire, perché essendo all’oscuro della questione dei viaggi nel tempo lei non può capire come mai Claire non si sia mai fatta sentire in tutti quegli anni. C’è chi sostiene che abbia paura per Jamie, paura che lui soffra ancora. Ma queste giustificazioni sono davvero molto deboli: la verità è che il personaggio di Jenny vuole controllare le vite delle persone che le stanno intorno, e non accetta che Jamie esca dal seminato che lei ha predisposto per lui con Laoghaire. Anche se vede che Claire lo rende felice, lei sceglie deliberatamente di provare a minare quella felicità, mandar via la donna che lo rende felice, affinché lui torni – che importa se infelice – alla “normalità”. Gli sceneggiatori graziano Jenny. Lasciano certamente il suo rancore e astio verso Claire, anzi lo esasperano. Ma introducono tre elementi che alleggeriscono moltissimo la sua posizione. Il primo riguarda il matrimonio di Jamie con Laoghaire: il ruolo di Jenny nella trasposizione televisiva è molto più sfumato. Non si tratta di un matrimonio combinato da lei a tavolino, come nel libro. Certo, lei sorride quando vede Jamie ballare in salotto con le figlie di Laoghaire a Capodanno. Ma non spinge esplicitamente Jamie verso Laoghaire, non lo convince a sposarsi come fa nel libro. Il secondo elemento riguarda la situazione di Jamie. Nel libro lui torna con Claire a Lallybroch raggiante, cammina a un palmo da terra. Malgrado tutto quello che è successo, malgrado le disavventure coi briganti e l’incendio della tipografia, lui è finalmente di nuovo vivo. Il tradimento, mandare a chiamare Laoghaire, è dunque enorme. Nella versione televisiva invece vi sono molte più tensioni tra Claire e Jamie, la situazione è bel più complessa; gli sceneggiatori creano ad hoc una scena tra Jenny e suo marito Ian, in cui lui le dice qualcosa tipo “ma non vedi che lui è di nuovo felice?” e lei gli risponde dubbiosa “a te sembra felicità?”. Dunque la Jenny televisiva agisce su una situazione meno chiara: manda a chiamare Laoghaire perchè la condizione matrimoniale del fratello sia chiarita, ma non lo fa scontrandosi con una plateale felicità di Jamie. Terzo e ultimo elemento, i sentimenti di rancore verso Claire. La trasposizione televisiva approfondisce molto questo aspetto, dando una giustificazione più emotiva al gesto di Jenny. Jenny non chiama Laoghaire perché non vuole rischiare che, con Claire, Jamie si allontani dalla Scozia. Jenny chiama Laoghaire per punire Claire, perché si è sentita ferita da Claire, perché avrebbe voluto che Claire facesse avere loro sue notizie. Complessivamente dunque la Jenny della versione tv è meno spietata e – un po’ – meno egoista dell’originale letteraria. © insideoutlander