Jenny mette al mondo il suo ultimo figlio in un giorno di fine novembre del 1752. Si tratta di uno dei punti fermi della narrazione della vita di Jamie appena dopo Culloden: il suo ultimo nipote, quello che prenderà il nome di suo padre (Ian Murray), nasce poco prima che Jamie prenda la decisione di interrompere la sua vita da latitante nella grotta e di consegnarsi all'esercito inglese. Quando poi, dopo aver seguito le peripezie di Jamie tra Ardsmuir ed Helwater, i lettori lo ritrovano, Ian è un intraprendente giovanissimo adolescente in fuga dalla famiglia. E ha 13 anni, quasi 14.
Eppure nella serie tv a questo personaggio vengono inspiegabilmente attribuiti 16 anni. Si tratta di un clamoroso buco nella coerenza temporale della narrazione televisiva. Ron Moore e la sua squadra hanno ammesso candidamente di aver ”aumentato” l’età di Ian per non turbare il grande pubblico. Infatti nel libro il ragazzo perde la verginità a 13 anni, per la precisione un paio di settimane prima di compierne 14. Gli sceneggiatori, giudicando troppo arduo portare sullo schermo un tredicenne alle prese con un rapporto sessuale, hanno preferito attribuire al giovane Ian un’età un po’ più avanzata: così, nella scena in cui si presenta a Claire, lei gli chiede quanti anni abbia e lui risponde: 16. Il problema è che il giovane Ian non può avere 16 anni. Non certo perché nel libro ne ha solo 13-quasi-14: gli sceneggiatori hanno, se vogliono, pieno diritto di introdurre cambiamenti alla trama rispetto alla fonte letteraria, ivi compresa la facoltà di invecchiare o ringiovanire un personaggio. Lo hanno già fatto, in Outlander, per esempio rendendo il personaggio di Isobel Dunsany di almeno 4-5 anni più vecchio di come l’aveva immaginato Gabaldon (in Voyager Isobel ha solo 14 anni!). Dunque, se avessero voluto davvero agire in maniera sensata con l’età del giovane Ian perseguendo l’obiettivo di renderlo meno giovane al momento della sua prima volta, avrebbero dovuto intervenire sulla sua data di nascita. Gli avvenimenti ambientati a Edimburgo, nella terza stagione, sono infatti collocati a fine dicembre del 1766. Non vi è alcun dubbio al riguardo, e i sottopancia all’inizio della sesta puntata lo ribadiscono. Ne consegue che la prima volta del giovane Ian avviene appunto negli ultimi giorni del 1766. A questo punto bisogna chiedersi: quando è nato il giovane Ian? E la risposta è: anche a livello televisivo, nel 1752. Anche qui, non vi sono dubbi: gli spettatori assistono al giorno della sua nascita. Nella serie non viene specificato il mese: dall’ambientazione (natura, abbigliamento dei personaggi, luce), sembra inequivocabilmente primavera, cioè 6 mesi in anticipo rispetto agli stessi avvenimenti nella versione letteraria. Ma siamo sicuramente nel 1752, e qui entra in campo la matematica. Un bambino nato nel 1752, nel 1766 non può che avere tra 13 (prima del suo compleanno) e 14 (dopo il suo compleanno) anni. Non ci sono altre opzioni. E allora com'è possibile che, nella scena in cui si presenta alla zia Claire, lui dichiari di averne 16? Ponendo anche che la data di nascita del giovane Ian nella versione tv fosse gennaio 1752 – il che sarebbe poco coerente con l’ambientazione, perché la seconda puntata non è certamente ambientata in pieno inverno, non c’è traccia di neve... ma va bene, è solo per sviscerare tutte le ipotesi. Se anche la data di nascita fosse, dicevamo, gennaio 1752, noi a dicembre 1766 avremmo un giovane Ian 14enne, in procinto di compiere 15 anni. Dunque a Claire potrebbe tutt’al più rispondere: 15 anni. Se gli sceneggiatori avessero voluto un Ian 16enne nel 1766, avrebbero potuto averlo. Sarebbe bastato anticipare di due anni e mezzo, anziché soltanto uno, la resa di Jamie agli inglesi nella seconda puntata. Se avessero ambientato tutta la narrazione della grotta, e della nascita del giovane Ian, nel 1750, o all’inizio-inizio del 1751, avrebbero potuto tranquillamente far dichiarare al giovane Ian 16 anni nel dicembre 1766. Invece l’episodio della grotta, ivi compresa la nascita di Ian, è ambientato nel 1752. Gli sceneggiatori hanno stavolta preso davvero una cantonata! Vi sono due possibili letture alternative, a questo punto. La prima è che venga fuori successivamente che il giovane Ian ha mentito a Claire. Che abbia giocato ad essere più vecchio e, come quasi tutti hanno fatto almeno una volta nella loro adolescenza, abbia dichiarato alla zia appena conosciuta di avere qualche anno in più (nella fattispecie, due) rispetto alla sua vera età. Questa ipotesi è però davvero molto improbabile. Si mente di solito sull’età, infatti, quando si ha un vantaggio dal fatto che l’interlocutore pensi di avere di fronte un uomo o una donna più vecchio – o più giovane – della realtà. In questo caso, che vantaggio avrebbe mai il giovane Ian a far credere alla zia di non avere 14 anni, bensì 16? Pressoché nessuno. Per questo appare abbastanza inverosimile la possibilità che, nel corso delle ultime puntate della terza stagione, l’età di Ian venga aggiustata ammettendo che quella dichiarata nel dialogo con Claire al bordello era ”falsata”. L’altra opzione è che questo errore sia stato deliberato, e che sia stato un omaggio a Diana Gabaldon – quello che si dice un ”Easter egg” all’interno della puntata. Sembra assurdo, ma in verità non lo è così tanto. Gabaldon infatti è una narratrice straordinaria. I suoi libri sono un tripudio di emozione; riesce magnificamente a tratteggiare personaggi complessi, trame intricate, rapporti umani veraci. L’unica pecca è che è disattenta; specialmente, non va d’accordo con le date. Capita dunque spessissimo che faccia confusione con le età dei personaggi. È capitato con Jamie (più volte nel primo romanzo della saga, Outlander, gli vengono attribuiti 23 anni quando in realtà ne ha 22), con Brianna (nel secondo romanzo, Dragonfly in Amber, c’è una pagina super-confusionaria sulla sua età, indicando che abbia 20 anni e mezzo quando in realtà ne ha 19 e mezzo), con Claire (nel terzo romanzo, Voyager, poco prima del suo viaggio attraverso le pietre per tornare da Jamie c’è un passaggio che attribuisce a Claire 47 anni, quando in realtà ne ha 49 e mezzo, quasi 50). I fan più sfegatati di Gabaldon conoscono bene questa caratteristica dell’autrice, e la amano ”nonostante” le imprecisioni e incongruenze cronologiche disseminate nei suoi libri. Che Ron Moore e la sua squadra abbiano voluto sbagliare volontariamente l’età del giovane Ian, nella trasposizione televisiva, come un omaggio scherzoso alla regina madre di Outlander? © insideoutlander