La terza stagione ripercorre le vite dei protagonisti di Outlander, Claire e Jamie, nei vent’anni di separazione, e poi li fa reincontrare finalmente nella Edimburgo di fine 1766. A quel punto entrambi sono più vecchi di vent’anni rispetto all’ultima volta che erano stati insieme, poco prima della battaglia di Culloden. Al momento commovente del loro commiato, a Craigh na Dun, Claire aveva 29 anni e mezzo; Jamie ne avrebbe compiuti 25 due settimane più tardi. Quando Claire varca la soglia della tipografia, sia nel libro sia nella serie, ha da poco compiuto 50 anni, e Jamie ne ha 45 e mezzo.
Sono invecchiati? Certo, ma bene. Nel libro i cambiamenti nel loro fisico sono descritti accuratamente, e ciascuno poi può immaginarsi la Claire 50enne e il JAMMF 45enne che preferisce, sulla base delle indicazioni fornite dalla penna di Diana Gabaldon. Per la serie il discorso è diverso: quel che viene portato sullo schermo è inevitabilmente quel che tutti gli spettatori avranno. Come se l’è cavata Starz a invecchiare gli attori che impersonano Claire e Jamie? Ha esagerato in un senso o nell’altro? Per ciascuno dei due personaggi il discorso è unico. Per quanto riguarda Jamie, il particolare che quasi tutti dimenticano è che il grande lavoro è stato quello di “ringiovanimento“ nelle prime due stagioni: Ron Moore e la sua squadra hanno arruolato infatti l’attore Sam Heughan quando aveva 33 anni, e gli hanno affidato il ruolo di un 22enne. Allo stesso modo, durante le riprese della seconda stagione, quando doveva interpretare il Jamie 23-24enne, Heughan ne aveva 35-36. Dunque gli sforzi della produzione tv sono stati quelli di conferire, attraverso le scelte su taglio e colore dei capelli, trucco e posture, un aspetto da ventenne ad un attore che era di oltre 10 anni più vecchio. Oltre ovviamente al lavoro che lo stesso attore ha fatto sulla sua recitazione, per ”diventare” il James Alexander Malcom MacKenzie Fraser ventidue - ventiquattrenne. Con la terza stagione la situazione si è progressivamente equilibrata, e di fatto c’è stato molto meno bisogno di “invecchiare” Heughan. L’attore in effetti ha interpretato, a 36-37 anni, il Jamie 31enne della grotta, 35enne di Ardsmuir, 36enne e poi 43enne di Helwater, fino al Jamie 45enne della reunion con Claire. C’è bisogno di truccare molto un 37enne affinché sembri un 45enne? Evidentemente no. In ogni caso attraverso alcune scelte Jamie appare, nella terza stagione, più maturo. È più magro, più asciutto, più muscoloso. La stessa Gabaldon, nel raccontare la prima volta che Claire lo vede nudo dopo vent’anni, specifica che “He had changed, of course, but the change was subtle; as though he had been put into an oven and baked to a hard finish. He looked as though both muscle and skin had drawn in just a bit, grown closer to the bone, so he was more tightly knit”. Per quanto riguarda i capelli, le parrucche di scena (ahinoi, sì: parrucche) conferiscono al personaggio un look diverso, più maturo rispetto ai “riccioli sciolti” delle prime due stagioni. Ci sono gli occhiali, di cui nella saga letteraria Jamie comincia ad aver bisogno solo molto più avanti, e che invece la trasposizione tv sceglie di utilizzare subito per dare un tocco di maturità al suo viso. E poi c’è di nuovo la recitazione, naturalmente: quella luce di esperienza, di rimpianto, di consapevolezza che Heughan si è impresso negli occhi diventando il James Fraser della terza stagione. Per tutte queste ragioni, non ha senso lamentarsi che Jamie non sia “invecchiato abbastanza”. Ha nella terza l’aspetto di un quarantenne, che è precisamente l'aspetto che deve avere.
E Claire? Per Claire il discorso è diverso. La straordinaria costumista di Outlander si è divertita a ripercorrere vent’anni di moda novecentesca, dotando Claire di un super guardaroba dalle prime scene ambientate nel 1948 alle ultime, nel 1968. Il look della Claire ormai già vedova e chirurga affermata é stato definito già nel finale della seconda stagione, capelli stirati e pettinati in un caschetto lungo e un po’ cotonato, con striature di grigio molto chic su alcune ciocche, e trucco piuttosto pesante sopratutto sugli occhi, con l’eye-liner tipico degli anni Sessanta. Per il resto, viso e corpo di Claire non hanno subito trasformazioni evidenti. Anche qui bisogna ricordare che è la stessa Gabaldon a riservare al suo personaggio un invecchiamento miracoloso, descrivendo nei suoi libri l’avvenenza di Claire e l’assoluta incredulità degli altri personaggi nel rendersi conto della sua effettiva età. L’attrice Caitriona Balfe (di suo benedetta da un dna di incontestabile bellezza che le è valso una precedente carriera da modella) aveva 36-37 anni quando, nelle riprese della terza stagione, ha interpretato Claire nella folle cavalcata dalla fine degli anni Quaranta (prima e seconda puntata), quando il suo personaggio ha 30 anni, agli anni Cinquanta-Sessanta (terza puntata) quando ne ha tra i 37 e i 47, fino al 1968 (quarta e quinta puntata) dove ne ha esattamente cinquanta.
Dalla sesta in poi c'è – finalmente! – un’unità di tempo, e Claire resta 50enne fino alla fine della stagione. Tornando nel Settecento Claire si lascia alle spalle l’abbigliamento anni Sessanta che la invecchiava un po’, e sopratutto i chili di make up. Gli sceneggiatori hanno fatto ricorso anche a un piccolo escamotage: avendo esagerato nelle precedenti puntate ambientate nel 1968 il grigio nei capelli, sopratutto rispetto al libro, fanno prendere a Claire la decisione di tingerseli appena prima di passare nuovamente attraverso le pietre. A partire dalla decima puntata, in coincidenza con la traversata oceanica che Jamie e Claire compiono alla ricerca del giovane Ian, la tinta scompare definitivamente: d'ora in poi la capigliatura di Claire appare pesantemente striata di argento (e a Jamie i capelli grigi di sua moglie piacciono molto). Colore dei capelli a parte, Claire é comunque bellissima. Anche a 50 anni (come del resto sono bellissime moltissime altre 50enni – per citarne qualcuna di famosa, Monica Bellucci e Julia Roberts hanno toccato e sorpassato la boa del mezzo secolo). É bellissima vestita e nuda, per la gioia degli occhi di Jamie. E di quelli di noi spettatori. © insideoutlander