Praticamente tutti i fan della saga letteraria di Outlander sanno chi è Geneva Dunsany e hanno ben presente che ruolo abbia nella vita di Jamie, anche se le pagine di Voyager che la riguardano sono solamente una ventina. Molti invece tendono a dimenticare Mary McNab. Eppure Mary è, insieme a Geneva, l'unica donna che transita nella vita di Jamie tra il 1746, anno di Culloden, e il 1764.
Il motivo probabilmente è che Mary McNab compare solamente in due-tre pagine di Voyager. È una presenza assolutamente secondaria, un personaggio che non trova posto in nessuna delle vicende di Lallybroch: si sa che vi lavora come cuoca, si sa che suo figlio Rabbie (il ragazzino salvato da Jamie, nel primo libro della saga, dalle grinfie di un padre manesco) diventa il miglior amico di Fergus. Ma niente di più. Eppure le tre pagine che vedono Mary uscire dall'ombra sono più che significative. Mary è la prima donna con cui Jamie fa sesso, dopo il ritorno di Claire nel Novecento. Mary è colei che rompe un'astinenza sessuale durata sette anni, il tempo che Jamie, rientrato a Lallybroch dopo Culloden – “da latitante”, diremmo noi oggi – ha passato nascondendosi nella grotta. Gli sceneggiatori scelgono di valorizzare il personaggio di Mary. Intelligentemente, si rendono conto che buttare una donna nel giaciglio di Jamie senza averla adeguatamente ”presentata” agli spettatori sarebbe in un certo senso brutale; sopratutto considerando che vi è una sensibilità molto acuta, nella fanbase di Outlander, per tutte le (pochissime) vicende che vedono James Fraser accostarsi, nei vent'anni di separazione, a donne diverse da Claire. Dunque la trasposizione televisiva aggiunge una linea narrativa ex novo, nella seconda puntata della terza stagione, prendendo per mano lo spettatore e portandolo a conoscere e apprezzare Mary. La quale viene resa visibile dunque in quasi tutte le scene ambientate a Lallybroch, e per la quale vengono costruiti piccoli motivi di contatto con Jamie, uno sguardo, un sorriso (di lei a lui – Jamie non sorride più, dopo Culloden), uno scambio di battute. Gli sceneggiatori arrivano a modificare radicalmente la scena ambientata nella camera da letto di Jenny, con la perquisizione dei soldati inglesi, facendo in modo che Mary ne diventi protagonista e “salvatrice”. Nella serie dunque, a differenza che nel libro, Mary partecipa alla scena: irrompe proprio quando i soldati stanno arrivando a un punto di esasperazione nel dialogo con Jenny, e consegna loro la pistola usata poco prima dai ragazzi per uccidere il corvo. Inventa una bugia, addossandosi la colpa per lo sparo e offrendosi perfino di venir arrestata (cosa che fortunatamente l'ufficiale inglese rigetta). In questo modo è il suo coraggio, la sua lealtà alla famiglia, a costruire il fragilissimo legame con Jamie. Sarà questo legame a consentirle di vincere le resistenze di Jamie, convincendolo ad accettare il suo regalo, un poco di sesso (e sopratutto di tenerezza) alla vigilia del suo arresto programmato e dell'incarcerazione. Per tutto ciò, è evidente che il personaggio di Mary è molto più sviluppato nella serie TV che non nel libro; i telespettatori conoscono una Mary più intelligente, coraggiosa e forte che quella che Diana Gabaldon aveva tratteggiato nel libro. Non a caso, pur essendo i dialoghi tra lei e Jamie nella grotta ripresi praticamente parola per parola dal libro alla TV, vi è uno scostamento non da poco. Nel libro lei chiede a Jamie di permetterle di dargli qualcosa, affinché lui possa restare “completo”. Il riferimento è ovviamente alla sfera erotica, a non privarsi di un minimo di contatto sessuale con una donna (”What I want is to give ye something different. Something less, mayhap, but something ye can use; something to keep ye whole”). Nella trasposizione televisiva Mary non gli offre di dargli qualcosa, bensì di condividerlo (“what I want is to share something different”). E l'obiettivo che lei apertamente si prefigge non è quello che solo lui resti “completo”, ma che entrambi restino “completi” offrendosi qualcosa a vicenda: “Something we both need. Something to keep us whole, as we may forward in this life”. Purtroppo, nella versione in italiano c'è una grossa imprecisione nel doppiaggio (non certo l'unica, purtroppo), che rende più difficile al pubblico capire questa sottile differenza: la prima parte della frase di Mary, “what I want is to share something different” nel doppiaggio in italiano diventa infatti inspiegabilmente “Vorrei solamente darvi qualcosa di diverso”, con una traduzione completamente sbagliata del verbo to share. Fortunatamente la seconda parte della frase è tradotta un po' meglio, e diventa “[qualcosa] di cui abbiamo entrambi bisogno. Qualcosa che ci mantenga sani, che ci permetta di continuare a vivere”. Anche se in realtà whole , più che sano, significa “integro, intero” – e la sfumatura è significativa. Nella serie TV insomma anche il desiderio di Mary trova dunque diritto di cittadinanza: il suo concedersi a Jamie non è completamente altruistico, ma contempla anche una reciprocità a cui Mary fa esplicitamente riferimento. È il regalo di addio di Anne Kenney ad Outlander: questa è infatti l'ultima puntata che questa straordinaria sceneggiatrice (che già aveva firmato puntate memorabili, come quella del matrimonio nella prima stagione) ha diretto per la serie. © insideoutlander