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Dopo sette (sei) anni di solitudine, Mary

Claire attraversa le pietre per la seconda volta appena prima che divampi la battaglia di Culloden, il 16 aprile 1746. Porta in grembo Brianna ed è stato Jamie a implorarla di tornare nel Novecento. È convinto che morirà di lì a poco, e che la sua vita senza Claire non durerà che una manciata di ore.

Invece Jamie non muore. Ferito, messo in salvo dal fratello di Lord John, si rifugia in una grotta segreta nei pressi di Lallybroch e lì passa i successivi sette anni (nella serie, sei). E li passa da solo. Da solo vuol dire anche e sopratutto che li passa in completa, rigida, assoluta astinenza sessuale – quantomeno per quel che riguarda le attività... condivise con altri. Per anni non tocca una donna. Jamie è svuotato, l'ombra di sé stesso; non solo perché i giacobiti hanno perso la guerra, non solo perché il sistema dei clan scozzesi è smantellato, non solo perché Lallybroch non è più sua, non solo perché è un fuggitivo che vive celandosi dai soldati inglesi. È l'ombra di se stesso perché ha perso l'amore. Non ha alcuna voglia di approcciare un'altra donna, non è interessato né a una nuova moglie né ad avventure mordi e fuggi. Sua sorella Jenny è molto preoccupata da questa solitudine, e glielo dice apertamente. La trasposizione televisiva riprende questo tema in maniera estremamente fedele al libro, mettendo in scena gli scambi di battute in cui i fratelli Fraser affrontano l'argomento – Jenny pungolando, Jamie tagliando corto. Ma se lui si sente morto, perché dovrebbe desiderare qualcosa di vitale per il suo corpo? Eppure, alla fine del suo lungo periodo nella caverna, proprio il giorno prima che si consegni agli inglesi, l'astinenza viene rotta. È la cuoca di casa, Mary McNab, che si offre a lui. Jamie inizialmente la rifiuta. Ma lei riesce a convincerlo, usando parole molto delicate. Quel che le permette di far breccia nella corazza di Jamie è proprio il fatto di avere il coraggio di citare Claire: “I saw your lady, and I know how it was between the two of ye. I never had that, not wi’ either of the two men I wed. But I know the look of a true love, and it’s not in my mind to make ye feel ye’ve betrayed it” dice Mary nel libro, e le parole vengono riprese pressoché pari pari nella versione televisiva. Così come accade nel libro, anche gli sceneggiatori scelgono di interrompere la scena prima che abbia inizio l'amplesso: il contatto tra Mary e Jamie a cui assistono sia i lettori sia i telespettatori non è niente più che un semplice, goffo bacio (seguito, nella versione in italiano, da un clamoroso errore di traduzione nel doppiaggio: “You can look at me if you'd like” gli dice Mary vedendo che lui tiene gli occhi chiusi, e “You're a bonnie lass. It's just something I always do” le risponde Jamie. Nel doppiaggio la frase di Mary è tradotta correttamente –“Potete guardarmi, se vi va” – ma quella di Jamie non sta né in cielo né in terra: “Sei molto bella. Mi verrà in mente come si fa” – anziché “Sei una bella donna. E' soltanto una cosa che faccio sempre”. Un errore davvero madornale!). In effetti, tra Mary e Jamie non accade niente di sexy: è l'incontro di due anime sole da troppo tempo, che concordano in maniera dolente di scaldarsi a vicenda per un breve istante. E breve il contatto lo è... davvero. Una curiosità rispetto alla notte con Mary McNab, infatti, è celata in uno dei libri successivi della saga. Quasi trent'anni dopo Diana Gabaldon farà raccontare a Jamie di quella notte. Quel che la scrittrice aggiunge tardivamente alla narrazione rende la vicenda ancor più casta e desolante. Racconta Jamie a Claire che con Mary, nella caverna, lui aveva fatto l'amore solo una volta (“It was just the once”). Una volta brevissima, com'è naturale per un uomo che non stava con una donna da oltre sei anni (“It didna last very long; I—it had been a long time. . . But . . . I needed it, verra much”). Dopo quella prima volta, ricorda Jamie, non vi erano stati altri amplessi; lei lo aveva preso tra le braccia, dandogli quel calore umano che più del sesso gli era mancato nei lunghi anni di solitudine (“She held me after, and . . . I needed that more”). Così Jamie si era addormentato, e al suo risveglio la cuoca era già andata via. Un ricordo di tenerezza da serbare nel cuore per gli anni a venire in carcere (“I fell asleep in her arms; she was gone when I woke. But I carried the warmth of her with me. For a long time”). La versione televisiva, scegliendo di interrompere – come fa Gabaldon in Voyager – la scena prima ancora che l'amplesso abbia inizio, lascia agli spettatori la possibilità di immaginare loro stessi il contenuto della notte. L'unica vera, sostanziale differenza rispetto al libro è la posizione psicologica di Mary, il suo proposito nell'offrirsi spontaneamente a Jamie. Nel libro lo fa in una maniera totalmente altruistica. Vuole dare qualcosa a Jamie, sdebitarsi per quel che lui ha fatto per lei in passato (salvando il figlio Rabbie dalle violenze paterne). Le scelte lessicali di Diana Gabaldon sono chiarissime in proposito: Mary si rivolge a Jamie dicendogli ”What I want is to give ye something different. Something less, mayhap, but something ye can use; something to keep ye whole” e aggiungendo poco dopo “Ye’ve given me my home, my life, and my son. Will ye no let me gi’e ye this small thing in return?”. Nella serie tv il rapporto tra i due personaggi è meno squilibrato, e quel che Mary offre a Jamie è un momento di unione carnale, certo, ma con una sfumatura lessicale molto rilevante: “to share”, dice Mary, “to keep us whole” (purtroppo il doppiaggio italiano ancora una volta traduce male, rendendo più difficile agli spettatori italiani cogliere la differenza). Gli sceneggiatori optano dunque per una Mary meno sottomessa: una donna che, nel suo gesto di generosità (parlare di seduzione sarebbe veramente troppo), non si dimentica però di sé stessa. Certo, si offre a Jamie sapendo che non ci sarà nient'altro tra loro a parte quella notte; ma gli si offre con l'intento di fare qualcosa insieme a lui, non solo per lui. © insideoutlander

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