Fin dal titolo, “The battle joined”, la prima puntata della terza stagione di Outlander promette di mostrare quel che accadde a Culloden quando l'esercito inglese si scontrò contro quello degli scozzesi “traditori”, sostenitori di Bonnie Prince Charlie. L'eccidio che per tutta la seconda stagione della serie Jamie e Claire hanno cercato di scongiurare giunge dunque all'inevitabile compimento. Si tratta di un momento che Diana Gabaldon in Voyager, il libro da cui é tratta la terza stagione, non racconta. La sua scelta è quella di partire con la narrazione una volta che la battaglia è conclusa. Nell'incipit del libro, uno dei più forti di tutta la saga (e non solo), Jamie si risveglia, ferito e moribondo, con un peso sopra di lui: è il cadavere del suo arcinemico Black Jack Randall.
Anche la trasposizione televisiva sceglie di partire da lì, ma a differenza che nel libro, dove Jamie si crede inizialmente morto e non ricorda nulla di quel che è successo, men che meno come il cadavere di Black Jack sia finito sopra il suo, nella serie Jamie ricorda. E lo spettatore segue i suoi ricordi: lo vede a Craigh na dun, incredulo e disperato poco dopo il passaggio di Claire attraverso le pietre, un fil rouge con il finale della seconda stagione. Lo vede nell'ultimo consiglio di guerra, sul campo di battaglia, mentre Bonnie Prince Charlie tergiversa e ancora è convinto di avere la situazione in pugno. Lo vede caricare insieme agli altri scozzesi l'esercito inglese. Lo vede combattere all'ultimo sangue. Lo vede incontrare Black Jack. È sopratutto questo incontro, che nel libro non esiste, che gli spettatori attendono. E non vengono delusi. Da quando incrociano gli sguardi, è come se Jamie e Black Jack fossero soli in mezzo alla battaglia. Si affrontano, si attaccano, si feriscono. Non si parlano: nemmeno una parola tra loro, solo sguardi. La scena del loro corpo a corpo segna un profondo scostamento da quanto narrato da Diana Gabaldon in Voyager sopratutto per un particolare: nella trasposizione televisiva si vede Black Jack ferire con la spada la gamba di Jamie, e Jamie contrattaccare trafiggendo Black Jack a morte. Dunque la serie TV dà agli spettatori due certezze. La prima è che la gravissima ferita che Jamie si procura alla gamba durante la battaglia di Culloden – e che rischia di ucciderlo – gli è stata inferta da Black Jack. La seconda certezza, ancor più importante, è che a Culloden Jamie ha ucciso Black Jack. Ha cioè realizzato il suo proposito, il progetto di vendetta che ha abitato in lui fin dal giorno della sua fuga da Wentworth. Ron Moore e la sua squadra regalano dunque al personaggio di Jamie la sua vendetta: è qualcosa che Gabaldon non aveva fatto, creando una coltre di nebulosa amnesia. In Voyager infatti Jamie non ricorda nulla della battaglia, e quando si ritrova riverso sul campo di Culloden, ferito, con questo cadavere di giubba rossa addosso che si rivela essere quello di Randall, non riesce a ricordare cosa sia successo. Non sa dire con certezza se lui e Black Jack abbiano combattuto, non sa nemmeno se sia stato lui stesso a ucciderlo oppure qualcun altro. Sa solo quello che vede da quando si risveglia in poi; con la straniante sensazione di consapevolezza che il corpo di Randall lo ha protetto e gli ha permesso di sopravvivere, scaldandolo contro il gelo, comprimendo la gamba in modo da evitare l'emorragia, e sottraendolo alla vista dei soldati inglesi intenti a dare il colpo di grazia agli Highlanders feriti. Il primo episodio della terza serie riesce nel delicatissimo equilibrio di mantenere tutto questo – la posa plastica dei due corpi, lo smarrimento e il dolore e la disperazione di Jamie che pensava che sarebbe morto a Culloden e invece si ritrova, se non vivo, quantomeno non ancora morto – e di aggiungere qualcosa in più. Dà a Jamie la memoria della battaglia. Una curiosità. Questo episodio è di fatto, salvo possibili flashback nei successivi, l'ultimo in cui l'attore Tobias Menzies ha interpretato il doppio ruolo di Black Jack Randall e Frank Randall. La produzione ha raccontato che durante le riprese della battaglia, e precisamente mentre Menzies e Heughan erano impegnati nella scena del loro ultimo combattimento, Menzies ha improvvisato un gesto. La mano di Black Jack che si protende verso Jamie, poco prima che i due collassino insieme nell'abbraccio della morte, non era insomma nel copione. Menzies ha avuto una “ispirazione”, ha inserito spontaneamente quel gesto, Heughan a sua volta ha reagito improvvisando, e ne è scaturita una scena che ha convinto registi e montatori a inserirla nel montaggio finale. L'abbraccio della morte – è proprio quella la scena più forte di tutta la narrazione televisiva di Culloden. Black Jack Randall e Jamie Fraser che, dopo essersi fronteggiati, feriti, pressoché uccisi, si ritrovano allacciati come in una danza. L'espressione dei loro volti, i movimenti dei loro corpi risultano nella tragedia quasi sensuali: la danza della morte è, in un qualche senso, terribilmente erotica. Eros e Thanatos dicevano gli antichi. © insideoutlander