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Roger

Roger è in assoluto il personaggio più penalizzato dalla seconda stagione TV di Outlander. Come Brianna, per inevitabile conseguenza delle scelte degli sceneggiatori sulla linea temporale, appare solo nell'ultima puntata – il finale di stagione. E pur trattandosi di una puntata speciale, praticamente una puntata e mezzo (90 minuti di durata anziché i classici 60), inevitabilmente il tempo a disposizione é pochissimo.

In realtà Roger ha un ruolo importantissimo nel secondo romanzo della saga Outlander, “Dragonfly in amber” (in italiano “L'amuleto d'ambra” e “Il ritorno”), da cui la seconda stagione della serie è tratta. Diana Gabaldon incentra su di lui tutto l'incipit e lo affianca a Claire come secondo punto di vista della narrazione, rompendo l'unità narrativa del primo romanzo (tutto scritto in prima persona dal punto di vista di Claire), e inaugurando una narrazione da più punti di vista. Le vicende del 1968, che aprono e chiudono il romanzo ”contenendo” la narrazione di ciò che è accaduto ai Fraser tra il 1744 e il 1746, sono dunque raccontate non solo da Claire in prima persona ma anche – e sopratutto – in terza persona, dal punto di vista di Roger. È lui che i lettori seguono, le sue emozioni, i suoi pensieri. L'importanza del personaggio di Roger non si limita a questo dato “formale”. Fin dalle prime pagine del libro si capisce che questo giovane uomo non è e non sarà una comparsa, nello sviluppo della saga. Tra lui e Claire scatta immediatamente una empatia fortissima. Lui “capisce” Claire, intuisce le sue emozioni, percepisce che qualcosa non torna, che lei nasconde qualcosa, che non è capitata in vacanza in Scozia con la figlia per caso, che qualcosa di enorme la connette a Craigh na dun. La ammira. E sopratutto è il primo a credere alla sua storia, al viaggio nel tempo attraverso le pietre. Anche quando la prima reazione di Brianna è, comprensibilmente, di rigetto totale. Tutto questo nella trasposizione televisiva c'è. Ma il tempo è davvero troppo poco, e c'è troppo da dire e mostrare. Se si considera per giunta che gli sceneggiatori scelgono di aggiungere una scena inesistente nel libro (quella ambientata all'interno dell'università), si capisce che la possibilità di rendere sullo schermo la sottigliezza del legame istintivo tra Claire e Roger è davvero ridotta al lumicino. Rispetto al romanzo, la serie taglia numerose scene che lo vedono protagonista. In ogni caso, Roger é lì. Pronto per le prossime due stagioni, in cui avrà un ruolo sempre più centrale (la quarta sarà “la sua”). Ed è lì più che mai anche grazie all'attore che lo interpreta, Richard Rankin – che per qualche ragione riesce a perforare lo schermo, nei pochi minuti a sua disposizione, e prendersi tutta la scena. A discapito dell'attrice che interpreta il personaggio di Brianna... ma questa è un'altra storia.

© insideoutlander

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