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Lallybroch

Le puntate ambientate a Lallybroch sono quelle che, nella prima stagione della serie Outlander, contengono più differenze rispetto al libro, sopratutto per il fatto che Taran McQuarrie e la sua banda di “vigilanti” che sbarca nella tenuta, creando tensione e parapiglia, nel libro non esiste (ne viene vagamente menzionata l'esistenza). Dunque tutti quei personaggi e situazioni – l'incendio per scherzo del carro di fieno, la cena coi piedi sul tavolo, il piano per la scorreria – compongono un plot completamente creato ex novo dagli sceneggiatori.

Di conseguenza, anche l'omicidio di Horrocks da parte di Ian lo è. La ragione che ha probabilmente spinto gli sceneggiatori a questo scostamento dall'originale è che nel libro la parte ambientata a Lallybroch è estremamente calma: Jamie e Claire vivono tranquillamente alla fattoria, chiacchierano con Jenny e Ian, svolgono lavori domestici, si occupano della tenuta. Non c'è quella tensione che probabilmente gli sceneggiatori ritenevano indispensabile affinché il ritmo della narrazione non si indebolisse. Purtroppo, la vicenda della vigilanza a Lallybroch non è pienamente riuscita; l'obiettivo di creare tensione negli spettatori viene centrato, ma molto spesso purtroppo viene da chiedersi quanto l'intreccio sia coerente. Un altro modo attraverso cui nella trasposizione televisiva si cerca di “ravvivare” questa parte è rendendo molto conflittuale il rapporto tra i fratelli Fraser: per esempio la vicenda del bambino malmenato, che Jamie sottrae al padre prendendolo a lavorare nella sua tenuta dopo aver saputo dei lividi che porta sul corpo, è molto diversa nella serie rispetto a come è narrata nel libro. In particolare nella serie Jamie agisce di testa sua, senza consultare la sorella e anzi scavalcandola, mentre nel libro la situazione è gestita di comune accordo tra Jenny, Claire e Jamie. Un altro aspetto su cui gli sceneggiatori calcano la mano è quello dell'“ansia da prestazione” di Jamie come laird: nella serie tv risulta a tratti quasi infantile, nel ribadire continuamente il suo ruolo e nel confrontarsi con il ricordo del padre, ergendolo a modello e chiedendosi, per ogni decisione, se lui avrebbe fatto altrettanto. Nel libro Diana Gabaldon conferisce al personaggio più sicurezza in sé stesso; e se Jamie guarda talvolta al passato, è più al fratello maggiore morto troppo giovane, del quale ha preso il posto, che al padre. Una curiosità: la questione della camera da letto del laird non esiste nel libro. Dunque sono gli sceneggiatori ad aver aggiunto, nella trasposizione televisiva, sia il momento di tensione tra Jenny e Jamie rispetto a chi debba dormire nella camera padronale, sia la scena in cui Claire e Jamie prendono possesso della suddetta camera. In particolare, Jamie in quel frangente tira fuori la preziosa spada di suo padre, nascosta sotto il materasso, raccontando a Claire di quando da bambino si intrufolava di nascosto in quella stanza per toccare la spada, un superbo oggetto risalente al decimo secolo, e immaginare il giorno in cui sarebbe stata sua. Il produttore Ronald D. Moore svela, in uno dei podcast di commento alle puntate, che l'idea di inserire la spada vichinga è stata sua: e che l'ispirazione gli è venuta perché in quel periodo stava seguendo la serie Vikings. Dunque la scena della spada è un omaggio che Moore ha voluto tributare, in Outlander, a un'altra serie TV.

© insideoutlander

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