Il finale di stagione della seconda stagione riserva agli spettatori di Outlander – quantomeno a chi tra loro è digiuno del libro corrispondente – un colpo di scena ad altissimo tasso di drammaticità. Il personaggio di Dougal MacKenzie, ardente giacobita, viene ucciso proprio poche ore prima della battaglia di Culloden.
Ma come muore Dougal? Vi è una differenza di enorme rilevanza tra “Dragonfly in amber” (in italiano questa parte della storia è contenuta nel secondo tomo, intitolato “Il ritorno”) e la trasposizione televisiva. In entrambe le versioni la scena si svolge in una piccola stanza, dove Dougal irrompe dopo aver origliato un dialogo molto concitato e compromettente tra Claire e Jamie. E in entrambe le versioni Dougal soccombe a causa di una pugnalata, durante un corpo a corpo con Jamie, dopo aver pesantemente offeso sia lui sia Claire. Ma nel romanzo solo Jamie affonda il coltello. Solo lui è, di conseguenza, autore dell'omicidio di Dougal. I fan di lunga data di Diana Gabaldon sono balzati sulla sedia quando hanno visto la trasposizione televisiva di questa scena, perché al contrario di ciò che accade nel libro, qui Claire partecipa attivamente all'omicidio. La lotta tra Jamie e Dougal arriva infatti a un certo punto a un momento di stallo, Jamie è sopra lo zio, lo sovrasta, é riuscito a strappargli il pugnale. Ma non può risolversi a conficcarglielo nel petto. Così arriva Claire dietro di lui, gli preme le mani sulle spalle, e in questo modo Jamie trova la forza di fare quel che deve fare. Gli sceneggiatori hanno dunque fatto la scelta di rendere Claire corrensponsabile della morte di Dougal. Vi è poi un altro dettaglio, più sottile ma ugualmente importante, in cui libro e serie TV differiscono. Dougal irrompe nella stanza perché ha sentito un dialogo che non avrebbe dovuto sentire. Ha udito Claire proporre a Jamie di uccidere il principe Charles Stuart, alias Bonnie Prince Charlie, vale a dire il pretendente al trono inglese: il protagonista della sommossa giacobita. Siamo alla vigilia di Culloden (nel libro questa scena è ambientata il 15 aprile 1746, nella serie addirittura direttamente la mattina del 16 aprile, giorno della battaglia). Tutti i tentativi di Jamie di sventare il disastro sono falliti. Claire gli sta proponendo l'ultima possibilità, la soluzione che potrebbe salvare in extremis gli Highlanders dalla disfatta. Ovviamente si tratta di una opzione aberrante: commettere un omicidio a sangue freddo. Nel libro, Jamie valuta la proposta ma poi la rigetta risolutamente; e Claire tira un sospiro di sollievo, confessandogli di aver sperato in quella sua reazione. Nella trasposizione televisiva, invece, i due sono più determinati, o forse semplicemente più disperati: e dunque Jamie approva la proposta. Quando Dougal irrompe nella stanza, dunque, nella versione televisiva suo nipote e Claire stanno effettivamente apprestandosi ad andare a provare ad avvelenare Charles. L'ira di Dougal, di conseguenza, che innesca il conflitto fatale, nella serie TV è più fondata che non nel libro. L'ultima modifica che gli sceneggiatori apportano a questa scena riguarda il testimone oculare. C'è un uomo del clan MacKenzie che assiste all'omicidio. Nel libro si tratta di un personaggio meno che secondario, Willie Coulter, uno dei tanti membri del clan. Nella trasposizione televisiva invece gli sceneggiatori scelgono di rendere Rupert testimone, con un risultato di impatto molto maggiore per la tensione narrativa. Jamie ha deluso un uomo con cui ha condiviso negli ultimi anni innumerevoli avventure: il suo sguardo di biasimo pesa come un macigno, e impatta sugli spettatori in maniera molto più incisiva di quanto Coulter riesca a fare sui lettori del romanzo. © insideoutlander