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Violenza

C'è in Outlander parecchia violenza - psicologica, fisica, sessuale. Il primo filone è naturalmente quello della guerra: Claire sbarca, nel Settecento, in un luogo che formalmente fa parte dell'Impero inglese ma che in realtà mal sopporta il dominio inglese; i clan scozzesi hanno una loro identità, tradizioni, una lingua e non sono entusiasti all'idea di essere assimilati agli inglesi. Dunque fin dalle prime pagine del libro, e dalla prima puntata della serie, il tema della violenza entra subito di prepotenza: gli scontri tra soldati inglesi e scozzesi “ribelli” sono frequenti, e provocano danni.

Ma nella prima stagione non vi è una vera e propria guerra: l'insurrezione giacobita, con la battaglia di Prestonpans e l'attesa di quella di Culloden, vengono raccontate nel secondo romanzo della saga, “Dragonfly in amber”, e di conseguenza sono contenute nella seconda stagione della serie. C'è poi il filone della violenza quotidiana. Libro e trasposizione televisiva raccontano senza tabù la vita settecentesca, con il suo carico di “fisicità”: le punizioni corporali inflitte fin dall'infanzia, con l'intento più o meno costruttivo di educare; le pene comminate dai giudici per i reati (Claire riesce a salvare un ragazzino pescato a rubare una focaccia dall'amputazione della mano, grazie anche ai buoni uffici di Geillis, ma comunque il ragazzino subisce una pena corporale: gli viene inchiodato un orecchio alla gogna) o dal laird all'interno del suo clan (la scena di Jamie che si offre di essere punito pubblicamente al posto di Laoghaire, nella terza puntata, ne è un esempio). C'è la violenza domestica, con il marito che è autorizzato, anzi tenuto, a correggere i comportamenti della moglie attraverso le bastonature (come dimenticare le cinghiate sul sedere inflitte a Claire dopo la vicenda di Fort Williams?) Nel Settecento le mani si alzavano più frequentemente di oggi, è innegabile: il “normale“ tasso di violenza quotidiano risulta imparagonabile. E poi c'è la vicenda delle frustrate. Jamie le subisce per tre volte: una di fronte all'ingresso di Lallybroch, e due volte durante la detenzione a Fort Williams. Malgrado alcune piccole differenze, le scene sono raccontate più o meno nello stesso modo nel libro e nella serie TV. Jamie viene quasi ucciso: la sua schiena scorticata, devastata. Durante l'ultima flagellazione sviene dal dolore. Altro capitolo, la violenza sessuale: quella rischiata (ma non subita) da Jenny e da Claire, ad opera di Black Jack Randall, e quella perpetrata sempre da Randall ai danni di Jamie. Qui la trasposizione televisiva ha fatto una scelta precisa: ha messo in scena esplicitamente tutto quel che accade tra Randall e Jamie, dal principio alla fine. È un abisso di violenza, non solo fisica, non solo sessuale, ma anche e sopratutto psicologica. Randall cerca di annientare Jamie. E questo tipo di violenza è forse il più duro da digerire per gli spettatori: perché è senza tempo. © insideoutlander

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