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Louise

La nobildonna che diventa l'amica più stretta di Claire durante il periodo parigino assume, nella trasposizione televisiva, un rilievo minore rispetto al ruolo che Diana Gabaldon le attribuisce nel romanzo “Dragonfly in amber” (nell'edizione italiana le vicende parigine sono contenute nel primo tomo, “L'amuleto d'ambra”). Ciò è dovuto principalmente al taglio che gli sceneggiatori scelgono di compiere rispetto al post-Faith: nel libro Claire passa tre mesi nella residenza di Louise a Fontainebleu, proprio in sua compagnia (e di Fergus che l'ha accompagnata), in uno stato di prostrazione e depressione, fintanto che Jamie non la raggiunge. Ma la serie TV mette in scena il ricongiungimento dei coniugi Fraser direttamente a Parigi, poche settimane dopo la tragica vicenda di Faith, eliminando completamente il periodo di Fontainebleu e dunque numerose scene che hanno come coprotagonista Louise.

Ciò non toglie che le azioni salienti di questo personaggio siano tutte presenti nella versione televisiva di Outlander. Una curiosa differenza che vale la pena citare è però la modalità con cui, rinunciando a interrompere la gravidanza dopo aver scoperto di essere incinta di Bonnie Prince Charlie, Louise riesce ad attribuire il figlio che porta in grembo al suo legittimo marito. Nella serie TV racconta a Claire di essere riuscita a convincerlo di aver consumato un rapporto sessuale (in realtà mai avvenuto), una sera, in stato di ebbrezza. Nel libro, più realisticamente, Louise gestisce il problema come qualsiasi donna in qualsiasi secolo: va a letto col marito, per potergli poi attribuire la paternità del nascituro giocando un po' sulla data di concepimento. Un'altra piccola differenza riguarda il titolo nobiliare di Louise: nel romanzo è indicata come la principessa Marie-Louise-Henriette-Jeanne de La Tour d'Auvergne de Rohan, mentre nella trasposizione televisiva ha “soltanto” il titolo di marchesa. © insideoutlander

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