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Il matrimonio di Mary

Il matrimonio di Mary Hawkins con Black Jack Randall, al capezzale di Alex Randall morente, presenta marcati scostamenti della trasposizione televisiva rispetto al romanzo “Dragonfly in amber” (in italiano questa parte è contenuta nel secondo volume, “Il ritorno”). Come era accaduto nella prima stagione con l'episodio successivo a Wentworth, un deciso intervento degli sceneggiatori risulta in questo caso non solo opportuno, ma assolutamente migliorativo, sopratutto rispetto alla coerenza interna della narrazione e del profilo psicologico dei personaggi.

Tre sono in particolare le differenze dal libro alla serie TV degne di nota. La prima è l'atteggiamento di Black Jack Randall: mentre nel libro accondiscende immediatamente alla richiesta del fratello di sposare Mary, per assicurarle un futuro, gli sceneggiatori intuiscono che per un carattere dominante come il suo è ben poco credibile una reazione così remissiva. Da qui nasce la scena, inesistente nel libro, che vede Claire rincorrerlo fino a una locanda per convincerlo ad accettare la richiesta, dopo averla in un primo momento bruscamente rigettata. Qui la coerenza della scena con l'intero intreccio è evidente, dato che quel che Claire teme è che, se il matrimonio non verrà celebrato, questo metterà in dubbio tutta la genealogia dei Randall fino ad arrivare, nel Novecento, a Frank. Inoltre, gli sceneggiatori hanno l'intelligenza di recuperare nel dialogo uno scambio di battute tra Claire e Randall tratto da un altro passaggio di “Dragonfly in amber” (ambientato, nel libro, in una chiesa): un dialogo particolarmente intenso, in cui Black Jack ricorda crudelmente a Claire i momenti di “intimità” da lui vissuti con Jamie durante la notte di sevizie a Wentworth.

La seconda differenza è nel prete che officia il matrimonio. Nel libro è lo stesso Alex Randall, che in effetti è un curato, a celebrare la funzione. Ma questa soluzione è apparsa giustamente debole agli sceneggiatori: come può un moribondo non solo avere l'energia per celebrare un matrimonio, ma anche essere in grado di ottemperare a tutti gli obblighi burocratici che esso comporta al fine di essere considerato valido? L'unica importanza che questo matrimonio ha, infatti, è quella di essere valido: questo è l'obiettivo che Alex Randall si prefigge, affinchè Mary e il nascituro siano tutelati per il futuro. Molto meglio dunque, come infatti si vede nella trasposizione televisiva, che ad officiare sia chiamato un prete esterno. Ma è la terza differenza quella più importante e incisiva. Nel libro, Claire porta Jamie con sé al capezzale di Alex. E Jamie si trova a fare da testimone al matrimonio del suo acerrimo nemico Black Jack Randall, in una situazione che... semplicemente non ha senso. Innanzitutto Jamie è un guerriero, si è alla vigilia di Culloden, lui ha ben altro da fare che andare al capezzale di un moribondo, tantomeno se fratello di colui che lo ha quasi ucciso per tre volte, violentato, torturato, umiliato. Proprio per questo, e qui sta il punto fondamentale, Jamie – personaggio focoso, istintivo – odia profondamente Black Jack Randall. Come potrebbe verosimilmente stare nella stessa stanza con colui che gli ha fatto tutte quelle nefandezze? Il passaggio più malriuscito è quando poi, al termine del matrimonio, Diana Gabaldon addirittura fa prendere a Jamie l'iniziativa di offrirsi di accompagnare Randall al suo alloggio, affinché non abbia problemi. Ma stiamo scherzando? Accompagnare il suo carnefice per assicurarsi che arrivi a casa sano e salvo? Fortunatamente gli sceneggiatori si sono resi conto di quanto questa scena fosse incongruente, e hanno semplicemente sostituito Jamie con Murtagh, ed eliminato la scena dell'accompagnamento a casa di Randall. In questo modo, sopratutto con quest'ultima modifica, la narrazione del matrimonio tra Mary e Black Jack Randall acquista quella coerenza che spiace dirlo nelle pagine di “Dragonfly in amber” manca. L'aggiunta finale invece – Black Jack che, una volta che il fratello è morto, infierisce sul suo cadavere; un gesto che nel libro non esiste – non sembra avere molto senso. Vorrebbe essere un modo per sottolineare una sorta di odi-et-amo tra i fratelli Randall? O per ricordarci quanto il personaggio di Black Jack sia abietto? Non che ce ne fosse bisogno. © insideoutlander

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