La prima volta che ho visto Outlander in TV ho pensato che i dialoghi fossero perfetti. Brillanti, con il ritmo giusto, efficaci nel trasmettere emozioni. Quando poi ho letto “La Straniera”, il libro di Diana Gabaldon da cui la prima stagione è tratta, ho ritrovato sulla pagina un enorme numero di quei dialoghi.
Questo dimostra una maturità non comune nella squadra di sceneggiatori. La saggezza di rendersi conto di avere in mano non solo una trama straordinariamente interessante, ma anche un lavoro in larga parte già compiuto per stendere il copione. Se una scena è scritta in modo già perfettamente efficace, perché riscriverla, con il rischio di rovinarla? Questa maturità degli sceneggiatori ha permesso alla serie TV di godere appieno di una serie di dialoghi memorabili. E chi legge il libro - pubblicato per la prima volta nel 1991! - confrontandolo con la serie TV - uscita ben 23 anni dopo, nel 2014 - non può fare altro che sentirsi a casa, ”rispettato” da un lavoro filmico estremamente fedele all'originale. In definitiva, Diana Gabaldon ha il dono della scrittura ma anche, inconsapevolmente, della sceneggiatura! In particolare, in un'intervista il produttore Ronald D. Moore ha spiegato la tecnica attraverso cui è stato raggiunto questo risultato: la produzione aveva preparato un faldone con tutte le trascrizioni di tutti i dialoghi contenuti nel romanzo, in modo che gli sceneggiatori fossero liberi di prendere tutti quelli che fossero sembrati adatti al copione. © insideoutlander