Questo personaggio è la riprova di quanto l'intuizione di Diana Gabaldon sia riuscita a produrre un effetto straordinario sullo schermo. L'idea geniale in questo caso è di rendere Jonathan Randall fisicamente quasi “gemello” del suo discendente Frank Randall. Questo espediente, già interessante sulla pagina scritta, diventa addirittura dirompente sullo schermo: vedere lo stesso attore impersonare i due ruoli crea un impatto decisivo sugli spettatori.
Anche nel caso di Jonathan Randall, gli sceneggiatori hanno lavorato su un approfondimento del personaggio, con conseguente “intensificazione“ delle sue scene. In particolare la scena dell'incontro-interrogatorio di Claire è stata ampliata moltissimo: in particolare, gli sceneggiatori hanno trasferito su di lui tutto il racconto della flagellazione subita da James Fraser, che invece nel libro è contenuto nel capitolo in cui Claire e Dougal sono da soli alla fonte di “acqua della verità”. Sostanzialmente, nel libro Black Jack in questa fase viene presentato come un ufficiale spietato (peccato che la serie TV non abbia ripreso la frase “I trust you are not with child, Madam, because if you are, you won't be for long”, cioè ”spero non foste incinta, perché tanto adesso non lo sareste più”, rivolta a Claire dopo averla picchiata; era una battuta decisamente indicativa del personaggio), mentre nella serie già emerge il suo lato manipolatore e psicopatico. Le altre scene che lo riguardano sono più o meno tutte fedeli al libro (salvo il salvataggio all'ultimo secondo di Jamie dall'impiccagione, all'inizio della penultima puntata della prima stagione, che nel libro non c'è). Black Jack Randall è uno dei cattivi più straordinari della letteratura. L'autrice Diana Gabaldon lo sa e talvolta ci gioca, divertendosi a scandalizzare i suoi lettori: “Black Jack sono io” risponde a chi glielo chiede. Perché, in effetti, non è forse vero che uno scrittore è un po' tutti i personaggi che crea? © insideoutlander
