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Jamie

Nel libro come nella serie, Jamie è un personaggio profondamente positivo. Le ha tutte, kalos kagathòs avrebbero detto i greci: bello, forte, intelligente, appassionato, leale, coraggioso, colto, ironico, coraggioso, tenero.

Sul suo personaggio gli sceneggiatori TV hanno lavorato poco, nella prima stagione, lasciandolo praticamente identico a come Gabaldon lo aveva tratteggiato ne “La Straniera”; il grande apporto al suo profilo psicologico arriva solo nell'ultima puntata, e si riverbera tutto nella seconda stagione. L'unica differenza che si può però rilevare già nella prima stagione è relativa al modo in cui Jamie si accosta a Claire in alcuni momenti di passione. Gli sceneggiatori hanno scelto di “addolcire”, rispetto al libro, alcuni suoi approcci, probabilmente per non rischiare di rendere il personaggio potenzialmente controverso. Nel romanzo Jamie non si limita ad avere una straordinaria alchimia con Claire, ma in molti momenti usa la notevole forza del suo corpo per “possederla”. Il suo amore per lei è talmente profondo che lui vorrebbe quasi fondersi con lei, e a volte cerca di farlo attraverso amplessi particolarmente rudi, in cui porta Claire con lui oltre le soglie del “politicamente corretto”, per così dire. Tre su tutti: l'amplesso all'aperto di notte, dopo l'attacco dei briganti; la prima notte al castello di Leoch, di ritorno dopo il matrimonio; e l'amplesso nei sotterranei del monastero, nella vasca di acqua termale (non a caso tutte queste scene non sono presenti nella serie TV; solo quella a Leoch viene parzialmente recuperata, rimaneggiata). C'è da dire che Claire è sempre con lui, sempre parte attiva anche in questi momenti più violenti, sempre consenziente – anche quando a volte dice un “no” o un “basta”, che poi invariabilmente ridiventano un “sì” e un “ancora”. Per la sensibilità del pubblico televisivo portare in scena questa complessità sarebbe stato forse impossibile; troppo forte il rischio che il personaggio di Jamie potesse essere percepito dagli spettatori come un violento, o peggio uno stupratore. L'unico blando tentativo di rendere conto sul piccolo schermo di questa complessità è la scena che chiude la nona puntata, con i due protagonisti che fanno sesso in maniera un po' rude di fronte al caminetto nella loro stanza al castello di Leoch, e lui che dice a lei “Voglio che mi chiami padrone”. Ma le circostanze che portano a quel momento sono rimaneggiate dagli sceneggiatori e la veemenza è resa sostanzialmente “paritaria”, cancellando la peculiarità di Jamie. Che del resto, proprio al termine di quell'amplesso, dimostra di aver comunque compreso molto bene che non c'è amore dove c'è sopraffazione – e infatti qui c'è una delle frasi più famose dell'intero romanzo: “I am your master, and you're mine. Seems I canna possess your soul without losing my own” (nella traduzione italiana: “Sono il tuo padrone, e tu sei mia. A quanto pare, però, non posso possedere la tua anima senza perdere la mia”). King of men”, lo definiscono i fan: così lo chiamava la squadra di produttori della Starz quando, nel 2013, si apprestava a cominciare la fase di casting che avrebbe portato – in tempi sorprendentemente brevi, a dir la verità – ad arruolare Sam Heughan. Una blogger si è divertita a mettere in fila tutte le citazioni che spiegano oltre ogni ragionevole dubbio perché James Alexander Malcolm Mackenzie Fraser è il più straordinario personaggio maschile mai raccontato in un libro, e perché è impossibile non innamorarsene: leggere per credere.

© insideoutlander

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