Una delle perplessità più frequenti degli spettatori, nel valutare la “credibilità” della versione televisiva della saga di Outlander, sta nel tema dei 20 anni. Vi è infatti un salto temporale di vent'anni, in “Dragonfly in amber”, per il personaggio di Claire. Jamie, no: lo lasciamo 25enne sul campo di Culloden, e di lui saprà qualcosa solo chi leggerà il libro successivo, “Voyager”, o vedrà la terza stagione della serie TV.
Ma Claire ci viene consegnata da Diana Gabaldon subito, fin dalla prima pagina di “Dragonfly“, nella sua versione invecchiata: ha quasi 50 anni, per la precisione 49 e mezzo, quando torna al cospetto dei lettori nelle pagine del romanzo ambientate nel 1968. E anche la serie TV, pur avendo usato l'escamotage di posticipare il momento ambientato nel 1968 solo al finale di stagione della seconda stagione – dunque l'ultimissima puntata – a un certo punto deve fare i conti con la necessità di mettere in scena una Claire più vecchia di vent'anni rispetto a quella fino a quel momento mostrata sugli schermi. Ora, la prima osservazione è che di fatto l'attrice scelta per interpretare Claire, Caitriona Balfe, si pone nella realtà quasi a metà tra le due età del suo personaggio. Quando è stata scritturata per la serie, nel 2013, la Balfe aveva 33 anni (essendo nata nel 1980). Ha dunque interpretato la 27-29enne Claire della prima e seconda stagione pur avendone 7-8 in più. E nell'ultima puntata della seconda stagione, nei panni della Claire del 1968, da 35enne ha interpretato una donna di 49 anni, dunque solamente 14 in più della sua effettiva età. Ma è proprio dal confronto col libro che questo tema può essere compreso appieno e tutte le perplessità possono essere fugate, risultando prive di fondamento.
La stessa Gabaldon infatti specifica più volte in “Dragonfly in amber”, e lo farà ancora di più nel terzo romanzo della serie – “Voyager” – che Claire è invecchiata splendidamente. É proprio già nelle pagine scritte che Claire è bellissima, e quasi identica a quando aveva trent'anni; è così che l'autrice l'ha immaginata e rappresentata, vent'anni prima che il romanzo venisse scelto per farne un adattamento televisivo – dunque non per esigenze pratiche, legate a una produzione TV. Perciò è perfettamente compatibile, nonché decisamente necessario, non solo che sia la stessa attrice a interpretare la Claire venti-trentenne delle prime due stagioni e la Claire cinquantenne di quelle che seguiranno; ma è anche indispensabile che sia in forma strepitosa, quasi identica a vent'anni prima, perché così si rispetta la coerenza con il libro da cui la serie è tratta. Non si tratta dunque di un artificio televisivo, di una forzatura per permettere all'attrice che impersona Claire di poter apparire al meglio sullo schermo senza trucchi di invecchiamento: si tratta di fedeltà all'originale, che mette in scena già nel romanzo una bella donna su cui il tempo è stato clemente. © insideoutlander